Il 15 esimo Congresso Urop Modena è capitale dell’Intelligenza Artificiale in urologia con una macchina che aiuterà a umanizzare e personalizzare le cure
“L’applicazione sempre più ampia e risolutiva dell’intelligenza artificiale nelle applicazioni medico-chirurgiche e in particolare nell’urologia, prefigura scenari di interazione fino a ieri inimmaginabili: l’essere umano e la macchina si plasmeranno, entreranno in connessione, evolvendo insieme. L’uomo è già in grado di addestrare il computer, che così potrà, sulla base delle caratteristiche della persona, estrapolare tempestivamente le informazioni più utili per la cura, attingendo da una enorme mole di informazioni, con una modalità e tempi inimmaginabili per noi umani. Un’alleanza che non deve spaventarci, il computer è funzionale, supportando le decisioni terapeutiche del medico e del paziente. Un aiuto che non può sostituire il sapere del professionista, ma che aumenta le capacità in questo campo, non solo nella diagnostica, ma nella previsione degli esiti post chirurgia. L’intelligenza artificiale fornisce “super poteri” al medico aiutandolo anche negli interventi chirurgici endoscopi grazie alla vista aumentata. L’IA è un supporto “vivo” in continua riprogrammazione, che va oltre il semplice strumento tecnologico come lo conosciamo da molti decenni, e che porterà una maggiore consapevolezza e un’evoluzione a vantaggio dell’essere umano”.
Lo ha detto Antonio Pietrosanto, docente ordinario di Misura elettronica all’Università di Salerno nel corso del suo intervento al 15° congresso dell’Urop, l’associazione degli urologi che esercitano l’attività urologica e andrologica nell’ospedalità privata (case di cura, strutture sanitarie private accreditate), ma anche nel Servizio sanitario nazionale, oltre ai liberi professionisti ambulatoriali, svoltosi al Forum Monzani a Modena, a cui hanno preso parte 500 esperti.
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